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Escalation degli atti di pirateria nel Golfo di Aden
«I pirati - ha sottolineato il direttore dell'IMB, Pottengal Mukundan - pensano di poter operare impunemente»
24 ottobre 2008
Nei primi nove mesi di quest'anno si sono verificati 199 atti di pirateria. Lo ha reso noto il Piracy Reporting Centre dell'International Maritime Bureau (IMB) specificando che nel corrispondente periodo del 2007 gli attacchi furono 198. Nel periodo luglio-settembre del 2008 gli attacchi sono stati 83 rispetto a 63 nel periodo aprile-giugno e 53 in quello gennaio-marzo. Si tratta di un incremento - ha spiegato l'IMB - determinato in larga parte dalla crescita degli attacchi in Somalia. Nel terzo trimestre del 2007 gli attacchi furono complessivamente 73.
Quest'anno sono stati 581 i marittimi presi in ostaggio, nove sono stati rapiti, nove uccisi e sette risultano dispersi.
IMB ha reso noto che nel solo Golfo di Aden, in Somalia, si sono verificati 63 attacchi rispetto ai 26 dei primi nove mesi dello scorso anno. Un'escalation che è spiegabile - secondo il direttore dell'IMB, Pottengal Mukundan - con il fatto che «i pirati nel Golfo di Aden pensano di poter operare impunemente». «Chiediamo ai governi - ha esortato Mukundan - di utilizzare le loro forze navali per far cessare gli atti di pirateria, cosa essenziale per salvaguardare questa primaria via marittima mondiale».
Risultano in crescita anche gli attacchi in Nigeria e in particolare a Lagos, dove si sono verificati 20 dei 24 atti di pirateria registrati nella nazione africana. Al terzo posto nella classifica delle aree dove si sono verificati il maggior numero di atti di pirateria figura l'Indonesia, dove però - ha precisato l'IMB - gli attacchi sono stati meno violenti e sono stati principalmente furti.
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