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Il porto di Halifax teme un'ulteriore contrazione del traffico dei container
Nel 2008 la flessione è stata del 20% ed è destinata ad accentuarsi
20 gennaio 2009
Il consuntivo preliminare del traffico dei container registrato nell'intero 2008 indica che lo scorso anno il porto di Halifax ha totalizzato una flessione del 20% circa dei volumi movimentati rispetto al 2007. Un calo - ha dichiarato il presidente della Halifax Port Authority, Karen Oldfield, ad alcune agenzie di stampa locali - che ha portato lo scalo a movimentare meno di 500mila teu, una quota sempre superata negli ultimi otto anni, e che è destinato ad accentuarsi nel 2009.
Oldfield ha sottolineato come lo scalo canadese sia in grado di reggere agli effetti della crisi economica globale grazie ai solidi rapporti che lo legano ai partner commerciali e alla attiva reazione della comunità portuale locale. Tuttavia il presidente della Port Authority ha evidenziato due aspetti che potrebbero contribuire ad accentuare il trend negativo del traffico nel porto canadese. Innanzitutto il dragaggio dei fondali del porto di New York: attualmente - ha spiegato il rappresentante dell'autorità portuale - su otto navi che giungono ad Halifax sette scalano anche il porto newyorkese; la toccata ad Halifax consente alle navi di sbarcare parte del carico per poter poi accedere alle banchine del porto di New York. Con l'approfondimento dei fondali tale necessità non si presenterà e le navi potranno bypassare Halifax. Il secondo aspetto è costituito dal canale di Panama. Attualmente il canale centroamericano non può essere attraversato dalle più grandi navi in esercizio che, per giungere alla costa orientale del Nord America, sono costrette ad utilizzare il canale di Suez e le rotte transatlantiche. Quando l'ampliamento del canale sarà portato a termine - ha osservato Karen Oldfield - un numero minore di navi giungerà in Nuova Scozia, una regione distante dalle principali rotte oceaniche.
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