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Drammatica escalation degli atti di pirateria nel Golfo di Aden e in Somalia
Nel 2008 l'aumento è stato del 200%
19 gennaio 2009
Lo scorso anno gli atti di pirateria sono drammaticamente aumentati essendo stati complessivamente 293 gli attacchi e 49 le navi sequestrate contro rispettivamente 263 attacchi e 17 sequestri nel 2007. Inoltre - ha reso noto il Piracy Reporting Centre (PRC) dell'ICC International Maritime Bureau (IMB) - nel 2008 sono stati 899 i marittimi presi in ostaggio e altre 46 navi sono state oggetto di colpi d'arma da fuoco da parte dei pirati. Nel corso di tali attacchi sono stati uccisi 11 marittimi, feriti altri 32 e 21 risultano dispersi. In totale sono stati 139 gli atti di pirateria condotti con l'uso di armi da fuoco rispetto ai 72 del 2007.
Le acque nelle quali è stato registrato il maggior numero di attacchi sono quelle del Golfo di Aden e della costa orientale della Somalia, dove nel 2008 si sono verificati 111 atti di pirateria (+200% sul 2007) con ben 19 attacchi nel solo mese di settembre seguiti da 15 e 16 rispettivamente in ottobre e novembre. Al secondo posto della graduatoria figura la Nigeria con 40 attacchi, con l'abbordaggio di 27 navi, il sequestro di cinque navi e di 39 marittimi. In Nigeria - secondo le informazioni in possesso del Piracy Reporting Centre - si sarebbero verificati altri 100 attacchi circa di cui non è stata data comunicazione alle autorità. Gli atti di pirateria sono calati, invece, in altre aree mondiali. Particolarmente significativa è stata la diminuzione degli attacchi in Indonesia, dove sono stati 28 rispetto ai 121 registrati nel 2003, così come negli Stretti di Malacca, dove lo scorso anno si sono verificati solo due attacchi rispetto ai sette del 2007.
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