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Recrudescenza della protesta che blocca il porto di Marsiglia
Preoccupazione delle aziende petrolifere francesi per le ripercussioni sull'attività delle raffinerie
1 ottobre 2010
inforMARE - Non ha avuto esito positivo l'incontro di ieri pomeriggio tra la Grand Port Maritime de Marseille (GPMM) e una delegazione del sindacato CGT UGICT-CGT organizzato dall'authority portuale di Marsiglia con l'intento di porre termine allo sciopero che da lunedì scorso paralizza l'attività ai terminal petroliferi di Fos e Lavéra.
Sembra anzi in piena escalation la vertenza con il blocco odierno di tutti gli accessi al porto e con l'annuncio di nuove azioni nei prossimi giorni che potrebbero determinare il fermo della quasi totalità delle attività nel comparto merci del porto francese.
La protesta è rivolta contro l'attuazione della nuova legge di riforma portuale, nel cui ambito è prevista la costituzione di una nuova società per il comparto petrolifero di cui l'Autorità Portuale di Marsiglia deterrà una quota di maggioranza.
Il blocco del traffico petrolifero ha allarmato l'Union Française des Industries Pétrolières (UFIP), che ha manifestato preoccupazione per le ripercussioni dello sciopero sulla competitività e quindi sulla sostenibilità delle attività di raffinazione operate nell'area di Marsiglia, impatto che potrebbe determinare la chiusura di impianti.
Lo sciopero ha provocato anche una notevole congestione del traffico marittimo e attualmente sono 37 le navi in attesa in rada, di cui quattro chimichiere, otto gasiere, nove petroliere e 15 product tanker e una chiatta. (iM)
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