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Spedapi Milano, la norma sulle tariffe minime dovute gli autotrasportatori nuoce al libero mercato
Viene meno la possibilità di negoziare prezzi e condizioni
6 maggio 2011
Spedapi Milano, associazione di categoria che raccoglie le piccole società di spedizioni, annuncia che sta valutando la possibilità di appellarsi al Parlamento Europeo perché intervenga per far cancellare la legge italiana 127/2010, entrata in vigore lo scorso 4 agosto, con la quale sono state stabilite tariffe minime dovute agli autotrasportatori per i loro servizi con l'intento da parte del legislatore di garantire la tutela della sicurezza stradale e la regolarità del mercato dell'autotrasporto di merci per contro di terzi.
Secondo Spedapi Milano, tale regolarità non è affatto garantita dalla norma che anzi - sostiene l'associazione - toglie al libero mercato la possibilità di negoziare prezzi e condizioni. Già in passato - ricorda Spedapi Milano - lo Stato aveva fissato delle tariffe per l'autotrasporto (le “famose” tariffe a forcella) finché l'Antitrust ne ha imposto la cancellazione: «uscita quella legge dalla porta - denuncia l'associazione - si è deciso di farla rientrare dalla finestra».
Secondo Spedapi Milano, questa legge crea tre effetti collaterali: «permette agli autotrasportatori (disonesti) - spiega l'associazione - di farsi la concorrenza proponendo alla committenza prezzi al ribasso; costringe i committenti a non affidarsi più direttamente agli autotrasportatori, ma a passare per il tramite di cooperative costituite ad hoc (magari costituite proprio dalla stessa Conftrasporto); immette sul mercato una variabile incontrollata di costo».
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