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Il 24 giugno in Venezuela entrerà un vigore un nuovo regime di tasse portuali
Preoccupazione degli operatori economici per aumenti che mediamente ammonteranno tra il 250% e il 300%
10 giugno 2011
Il prossimo 24 giugno nei porti venezuelani entrerà in vigore il nuovo regime di tasse portuali definito con il decreto numero 8.236 della presidenza della Repubblica pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Bolivariana del Venezuela” dello scorso 25 maggio.
Secondo Elsa Gutiérrez Graffe, presidente di Bolipuertos (Bolivariana de Puertos), l'agenzia governativa che sovrintende alle attività portuali dal 2009 quando i porti del Venezuela sono stati nazionalizzati, «era necessario disporre di una legge che regolamentasse nozioni quali servizi e tasse che, prima del processo di inversione e recupero disposto dall'esecutivo, erano riscossi secondo tariffe stabilite da ciascun terminalista privato violando i principi umanitari e l'etica morale». Elsa Gutiérrez Graffe ha detto che Bolipuertos avrà cura di applicare la nuova legge che apporterà benefici all'economia nazionale.
Di tutt'altro avviso i rappresentanti degli operatori economici venezuelani, secondo i quali la nuova legge determinerà un inaccettabile aumento dell'importo delle tasse portuali che, per il settore delle merci varie, si aggirerà tra il 250% e il 300% e inciderà direttamente e pesantemente sulla struttura dei costi del trasporto marittimo internazionale. La Camera di Commercio di Puerto Cabello ha sottolineato che le nuove tasse portuali insieme con l'effetto della svalutazione determineranno una prosecuzione della spirale inflazionistica.
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