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La riforma sui costi minimi dell'autotrasporto rischia di deflagrare in un vero e proprio scontro tra categorie
Lo sottolinea Spediporto, che ha promosso un incontro sul tema
21 ottobre 2011
La riforma introdotta con la norma sui costi minimi per la sicurezza dell'autotrasporto ha insite difficoltà applicative ed organizzative che rischiano di deflagrare in un vero e proprio scontro tra categorie. Questa è la valutazione emersa nel corso di un incontro tenutosi ieri che è stato promosso dal consiglio direttivo di Spediporto l'Associazione Spedizionieri Corrieri e Trasportatori di Genova, con i propri associati e con centinaia di aziende presenti con l'obiettivo di un confronto ed un approfondimento legato al complesso tema sui costi minimi dell'autotrasporto, che è uno dei più dibattuti a livello governativo ed associativo a causa delle resistenze che il mercato mostra nell'accettarne gli elementi caratterizzanti e cogenti.
Spediporto ha spiegato che i numerosi aspetti di incertezza di cui la normativa è intrisa e che hanno portato la committenza a porsi numerosi interrogativi hanno indotto l'associazione ad approfondire ulteriormente l'argomento attraverso una dettagliata analisi della disciplina con l'incontro di ieri, che si è svolto alla presenza di numerosi esperti del settore.
In occasione della riunione il presidente dell'associazione nazionale Fedespedi, Piero Lazzeri, e il presidente di Spediporto, Roberta Oliaro, hanno manifestato «forte preoccupazione per quelle che - hanno spiegato - potrebbero essere forme improprie di protesta, purtroppo già nota al porto di Genova, legate alle modalità attuative con cui il prossimo 24 ottobre Trasportounito avvierà lo sciopero nazionale indetto nelle scorse settimane e che si protrarrà fino al 28 ottobre». ( del 20 ottobre 2011).
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