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Federmar-Cisal denuncia la situazione di stallo in cui si trova la procedura di cessione di Tirrenia alla CIN
Il sindacato ha dichiarato l'immediato stato di agitazione di tutto il personale della compagnia
10 gennaio 2012
Federmar-Cisal ha lanciato un allarme per la situazione di stallo in cui si trova la procedura di cessione della Tirrenia alla Compagnia Italiana di Navigazione (CIN), passaggio di proprietà che ha ottenuto l'avvallo dei sindacati alla fine dello scorso anno ( del 29 novembre 2011).
Federmar-Cisal ha evidenziato che la situazione di stasi provocata dai continui rinvii «provoca non poche preoccupazioni ai lavoratori marittimi ed amministrativi della società». «Praticamente - ha spiegato il segretario nazionale del sindacato, Alessandro Pico - l'azienda è ferma dal mese di agosto 2010 e vive esclusivamente di ordinaria amministrazione, ora prorogata di un altro anno con decreto del ministro dello Sviluppo economico del 29 dicembre 2011. La conseguenza è che quanto enunciato dalla CIN in materia di politica industriale, investimenti e rilancio è congelato in attesa delle decisioni della Commissione Antitrust dell'Unione Europea».
«La Federmar-Cisal - ha proseguito Pico - giudica che questo stato delle cose rappresenti un serio pericolo per il mantenimento dei posti di lavoro ed inoltre teme che possa vanificare l'importante accordo sindacale raggiunto lo scorso dicembre con le parti datoriali, accordo che ha non solo salvaguardato gli aspetti contrattuali ed occupazionali, ma ha anche proiettato verso un futuro dignitoso i lavoratori dell'azienda».
Per denunciare questa situazione di stallo Federmar-Cisal ha dichiarato l'immediato stato di agitazione di tutto il personale della Tirrenia, «ritenendo - ha precisato Pico - che un ulteriore rinvio dell'esito della riunione prevista in merito per la seconda metà di gennaio da parte della Commissione Antitrust a Bruxelles, costituisca un grave elemento di destabilizzazione per l'occupazione».
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