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Fermo dell'autotrasporto, ANITA denuncia atti vandalici e chiede al governo il ripristino della legalità
Arcese: personaggi senza scrupoli, pur non avendo nulla a che vedere con la categoria, stanno strumentalizzano la protesta
23 gennaio 2012
Lo sciopero degli autotrasportatori, con il fermo dei servizi in atto dalla scorsa mezzanotte e in programma fino a venerdì, sta causando notevoli disagi al traffico sulla rete autostradale italiana e su altre arterie stradali. Dalla protesta, sollecitata da Trasportounito e avversata da Cna-Fita e Unatras, ha preso le distanze anche ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilisti): «è inaccettabile - ha spiegato il presidente dell'associazione, Eleuterio Arcese - assistere ad atti intimidatori e vandalici che causano notevoli danni a persone e cose». «L'aspetto allarmante - ha aggiunto - è che la protesta si stia estendendo su tutto il territorio nazionale e trovi il consenso di personaggi senza scrupoli che hanno aderito al blocco e che, pur non avendo nulla a che vedere con la categoria, stanno strumentalizzano la protesta».
In una lettera inviata stamane al presidente del Consiglio, Mario Monti, e ai ministri dell'Interno, Sviluppo economico e Infrastrutture e Trasporti, Annamaria Cancellieri e Corrado Passera, il presidente di ANITA ha sottolineato che «è fondamentale che il governo intervenga utilizzando tutti gli strumenti disponibili affinché venga salvaguardato il diritto dei cittadini e dei lavoratori alla libera circolazione e allo svolgimento delle proprie attività».
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