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Alitalia, eutanasia o accanimento terapeutico?
PD e PDL sono a favore dell'intervento di Poste Italiane
11 ottobre 2013
Si tratta di un investimento, secondo quanto dichiarano in queste ore i rappresentanti dei due partiti che tengono in piedi il governo italiano. Per Guglielmo Epifani, segretario del PD, e per Maurizio Lupi, esponente di primo piano del PDL e attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, così è definibile il prospettato ingresso di Poste Italiane nell'azionariato di Alitalia, azienda privata nata a cavallo del 2008 e del 2009 come Alitalia - Compagnia Aerea Italiana (CAI) sulle ceneri di Alitalia Linee Aeree Italiane, compagnia di bandiera pubblica ceduta - con la contestuale creazione di una bad company in cui sono confluiti debiti della società - ad un gruppo composto per il 75% da investitori italiani e per il 25% dalla compagnia aerea Air France - KLM.
La nuova Alitalia corre seriamente il rischio di fallire. Una delle prime risposte della politica a tale allarme è stata quella di ipotizzare nelle scorse settimane un intervento di sostegno da parte del gruppo Ferrovie dello Stato, azienda - come Poste Italiane di intera proprietà del ministero dell'Economia e delle Finanze - che ha ripetutamente ribadito di non avere alcun interesse all'acquisto della compagnia aerea. Ora ci si prova con il gruppo postale pubblico. Tutto ciò in assenza di un nuovo piano industriale della compagnia aerea che prenda atto dello stato di crisi in cui versano la società e il settore del trasporto aereo.
Ci pare quindi che la scelta sia tra l'eutanasia di Alitalia e l'accanimento terapeutico proposto dai partiti azionisti di riferimento del governo. Ci stupisce che qualcuno non abbia ancora invocato l'intervento del dottor House.
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