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La Corte di giustizia dell'UE ha assestato il possibile colpo di grazia a SNCM
Imposta la restituzione degli aiuti di Stato per un totale di 220 milioni di euro ricevuti dalla compagnia di navigazione francese
5 settembre 2014
Ieri la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha confermato l'illegalità rispetto alle normative dell'UE degli aiuti di Stato ricevuti dalla compagnia di navigazione francese Société nationale maritime Corse-Méditerranée (SNCM) per un totale di 220 milioni di euro, di cui 204 milioni ottenuti all'atto della privatizzazione della società nel 2006 e la quota restante erogata nel 2002 nel quadro di un piano di ristrutturazione dell'azienda. La sentenza rappresenta una vera e propria spada di Damocle e forse un colpo di grazia per SNCM, che non dispone di risorse economiche per procedere al rimborso di tali aiuti.
La Corte di Strasburgo ha respinto i ricorsi della SNCM e dello Stato francese accogliendo quindi il ricorso presentato dalla compagnia di navigazione Corsica Ferries France per l'annullamento della decisione del 9 luglio 2003 della Commissione Europea che aveva approvato, a determinate condizioni, due tranche di aiuti alla ristrutturazione versati a favore della SNCM per un importo totale di 76 milioni di euro.
Nel 2002 la SNCM era controllata per il 20% dalla Société Nationale des Chemins de Fer e per l'80% dalla Compagnie Générale Maritime et Financière (CGMF), entrambe integralmente controllate dallo Stato francese. Nel 2006, nell'ambito della privatizzazione della compagnia, la Butler Capital Partners e la Veolia Transport avevano assunto il controllo della SNCM acquisendo rispettivamente il 38% e il 28% del capitale, mentre la quota della CGMF era scesa al 25% e il rimanente 9% del capitale era riservato ai dipendenti. Successivamente la Butler Capital Partners aveva ceduto la sua partecipazione alla Veolia Transport.
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