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Confetra protesta perché l'Autorità Antitrust ha mantenuto inalterato il contributo chiesto alle imprese
Secondo la Confederazione, il governo dovrebbe riportare in capo alla fiscalità generale il costo delle Autorità indipendenti
20 febbraio 2015
La Confederazione dei Trasporti e della Logistica (Confetra) protesta perché l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha mantenuta inalterata rispetto allo scorso anno l'entità del contributo che le imprese dovranno versare a suo favore entro il prossimo luglio. L'Authority è infatti finanziata dalle società di capitale con ricavi superiori a 50 milioni di euro. Nel 2014 il contributo era stato fissato pari allo 0,06 per mille del fatturato di queste aziende e Confetra ricorda che le imprese associate contribuiscono annualmente al mantenimento dell'Antitrust per 1,5 milioni di euro.
«La decisione dell'Antitrust di mantenere inalterato l'onere sulle imprese - denuncia il presidente della Confetra, Nereo Marcucci - viola i vincoli di spending review imposti dal governo Renzi». «L'anno scorso - sottolinea la Confederazione - il governo con l'articolo 22 del decreto legislativo 90/2014 sulla razionalizzazione della Pubblica Amministrazione ha imposto a tutte le Autorità di ridurre il costo del personale e i costi per servizi, fissando precisi obiettivi di spending review che avrebbero dovuto riverberarsi a favore delle imprese. Ma l'Antitrust, nella delibera che fissa le modalità di contribuzione agli oneri di funzionamento per l'anno 2015, non fa cenno a quelle disposizioni».
Secondo Confetra, «il governo dovrebbe riportare in capo alla fiscalità generale il costo delle Autorità indipendenti, Autorità che negli ultimi si stanno moltiplicando senza peraltro che la loro funzione comporti un alleggerimento delle funzioni delle amministrazioni statali».
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