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Nuovi mezzi di sollevamento per i container terminal dei porti liguri di Genova e Savona Vado
Prime quattro gru per portacontainer da 20.000 teu alla genovese VTE. A Vado Ligure 19 straddle carrier ibride per APM Terminals
1 marzo 2016
Ieri nel porto di Genova sono giunte quattro nuove gru di banchina destinate al Voltri Terminal Europea (VTE). I nuovi mezzi ship-to-shore, che fanno parte di una commessa per otto unità di tipo gooseneck emessa nei confronti della cinese ZPMC ( del 15 giugno 2015), sono in grado di operare su portacontainer della capacità fino a 20.000 teu e saranno utilizzati a partire dalla prossima primavera in sostituzione di gru di minore capacità. Le altre quattro nuove gru, anch'esse con uno sbraccio di 70 metri ed un'altezza di sollevamento sotto lo spreader di 50 metri, saranno prese in consegna alla fine di quest'anno. A fine 2016, pertanto, il terminal VTE disporrà di un totale di 12 gru di banchina, di cui otto in grado di operare sulle navi di maggiore capacità presenti sul mercato.
Intanto la società terminalista APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk ha ordinato alla finlandese Kalmar la fornitura di 19 gru a cavaliere ibride che saranno impiegate nel nuovo container terminal in costruzione nel porto ligure di Savona Vado che diventerà operativo all'inizio del 2018 e sarà gestito dalla società olandese. APM Terminals ha sottolineato che quello di Vado Ligure sarà il primo terminal al mondo dotato di una flotta di straddle carrier ibride dotate di un avanzato sistema di rigenerazione dell'energia che consentiranno - ha spiegato l'amministratore delegato di APM Terminals Vado, Carlo Merli, «una riduzione prevista del 30% del consumo di combustibile nonché una riduzione stimata in 50 tonnellate di CO2 all'anno per ciascun mezzo rispetto alle convenzionali straddle carrier diesel-elettriche».
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