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Uiltrasporti, la competitività dei porti italiani può essere sviluppata con la creazione di zone economiche speciali
In particolare - ha spiegato Tarlazzi - il porto di Taranto va rilanciato individuando misure idonee per attrarre nuovi operatori
4 aprile 2016
Uiltrasporti ritiene che la competitività di alcuni porti italiani possa essere sviluppata con l'istituzione di zone economiche speciali. «In questi giorni in cui sembra concretizzarsi la riforma portuale - ha rilevato il segretario generale dell'organizzazione sindacale, Claudio Tarlazzi - occorre riflettere sulle misure necessarie per rilanciare nel suo complesso il sistema portuale e logistico del nostro Paese. Bisogna, infatti - ha proposto Tarlazzi - dotare alcuni porti, soprattutto quelli che subiscono maggiormente la competizione con i porti nordafricani, di zone economiche speciali. Tra questi - ha precisato il rappresentante di Uiltrasporti - il porto di Taranto è assolutamente prioritario, un porto che va rilanciato, individuando anche misure idonee per attrarre nuovi operatori che garantiscano traffici strutturati e quindi la piena occupazione dell'intera comunità portuale».
«Il porto di Taranto - ha concluso Tarlazzi - alla luce degli investimenti fatti e per l'accessibilità materiale di collegamento con gli assi ferroviari principali, deve diventare motore di sviluppo economico per il sistema portuale in cui è inserito e per il Paese nel suo complesso».
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