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Passo indietro del governo spagnolo sulla riforma del lavoro portuale e lo sciopero è stato revocato
Il Ministero dello Sviluppo economico ha esortato sindacati e parte datoriale a tornare al tavolo delle trattative
16 febbraio 2017
Il governo spagnolo ha fatto un passo indietro proponendo ai sindacati di ritardare l'approvazione del provvedimento di riforma della normativa sul lavoro portuale se i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese avessero accettato di tornare al tavolo delle trattative e revocare lo sciopero fissato per la prossima settimana per protestare contro il decreto che - aveva minacciato il ministro allo Sviluppo economico - l'esecutivo di Madrid avrebbe sottoscritto domani ( del 14 febbraio 2017).
L'offerta è stata da accolta da Coordinadora Estatal de Trabajadores del Mar e dalle altre sigle sindacali che hanno annunciato la revoca dello sciopero nonché dalla ANESCO, l'associazione che rappresenta i terminalisti portuali spagnoli, che ha espresso la volontà di proseguire le trattative e il dialogo con le parti.
Nell'invito rivolto a sindacati e parte datoriale, il Ministero dello Sviluppo economico ha specificato che «le questioni sollevate dai sindacati non trovano posto nel regio decreto legge in quanto la Commissione Europea non lo consente, ma possono essere affrontate attraverso la contrattazione collettiva». Secondo il Ministero, «sindacati e datori di lavoro hanno ogni possibilità di sedersi e trattare nell'ambito della contrattazione collettiva tali questioni, che sono pienamente compatibili in questo contesto». Il Ministero dello Sviluppo economico ha specificato che il Ministero del Lavoro ha offerto la propria mediazione nei negoziati.
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