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In occasione di elezioni in Italia i marittimi italiani imbarcati non possono votare
Marialaura Dell'Abate: «credo che sia giunto il momento di trovare una soluzione»
1 marzo 2017
Gli oltre 40.000 marittimi italiani che in occasione di consultazioni elettorali in Italia si trovano a bordo di navi non hanno la possibilità di trasmettere le loro preferenze anche se è internazionalmente riconosciuto che stanno lavorando sul territorio italiano, e dove la presenza del comandante potrebbe assicurare la regolarità del voto su una nave. Lo ha sottolineato oggi la giovane armatrice Marialaura Dell'Abate del Gruppo Amoretti di Parma e membro del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma, intervenendo a Bruxelles alla conferenza principale dell'European Shipping Week, l'evento organizzato dall'associazione armatoriale europea ECSA in collaborazione con altre organizzazioni dello shipping europeo e con la Commissione Europea.
«L'unica alternativa - ha osservato Marialaura Dell'Abate - è quella di non essere imbarcati nel giorno delle elezioni. Si tratta di una sorta di cittadini invisibili: lavorano, pagano le tasse, ma non sono in grado di esercitare il diritto di voto perché imbarcati su petroliere, navi portacontainer e navi da crociera in navigazione lontano dall'Italia. Siamo uno dei pochi paesi - ha denunciato - che non ha ancora trovato una soluzione al problema. Il comandante di una nave è, in effetti, un funzionario di stato civile: nessuno gli può impedire di svolgere le funzioni di un presidente di seggio elettorale. I nostri politici si sono dimenticati di questo problema e credo che sia giunto il momento di trovare una soluzione».
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