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I lavoratori portuali spagnoli non hanno accolto l'invito dell'ANESCO ed hanno iniziato uno sciopero di 48 ore
I terminalisti portuali hanno assicurato che analizzeranno attentamente la nuova proposta presentata ieri dai sindacati
14 giugno 2017
I lavoratori portuali spagnoli hanno del tutto ignorato l'invito dell'associazione dei terminalisti portuali che, a conclusione della riunione di ieri volta a trovare un punto di accordo per placare le proteste innescate dall'approvazione dello scorso mese del decreto sul lavoro portuale, aveva promesso di analizzare attentamente la nuova proposta presentata ieri dai sindacati e aveva chiesto che, nel corso delle trattative, venissero revocati gli scioperi programmati.
Questa mattina è stato infatti avviato prontamente uno sciopero di 48 ore. Un inasprimento della protesta, dato che la scorsa settimana si erano svolte tre manifestazioni di protesta di 24 ore, che potrebbe essere volto a fare pressione sulle imprese affinché accettino la nuova proposta presentata dalle organizzazioni sindacali, che prevede l'occupazione garantita, una riduzione complessiva del 10% dei livelli salariali e la prosecuzione della presenza delle imprese nei Centros Portuarios de Empleo (CPE).
Da parte sua l'Asociación Nacional de Empresas Estibadoras y Consignatarias de Buques (ANESCO) ha confermato che le imprese terminaliste confermano la loro intenzione di perseguire tutte le possibilità di dialogo per risolvere una controversia che - ha ricordato l'associazione datoriale - è conseguenza dell'entrata in vigore del regio decreto legge 8/2017 che attua una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. L'ANESCO ha reso noto che venerdì prossimo i rappresentanti dei terminal operator si riuniranno in sessione straordinaria per esaminare la nuova proposta sindacale.
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