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L'Union for the Mediterranean esorta a rafforzare i settori marittimo e portuale
Creare ricchezza attraverso lo sviluppo di una blue economy sostenibile
29 settembre 2017
Circa il 90% del traffico marittimo nel Mediterraneo si svolge tra i porti dell'area settentrionale del bacino marino, mentre il traffico tra i porti mediterranei settentrionali e meridionali del Mediterraneo rappresenta solo il 7% del totale e una quota ancora inferiore è rappresentata dal traffico merci marittimo tra i porti del sud e dell'est del Mediterraneo che è pari all'1%.
Lo ha evidenziato l'organizzazione intergovernativa l'Union for the Mediterranean (UfM) sottolineando come il settore marittimo costituisca un'opportunità per lo sviluppo e la crescita della regione mediterranea anche in considerazione delle enormi potenzialità offerte da un maggiore grado di sviluppo del commercio marittimo tra le sue due sponde del Mediterraneo.
L'UfM, in occasione del World Maritime Day che è stato celebrato domenica scorsa, ha esortato a rafforzare i settori marittimo e portuale in quanto creatori di ricchezza, sia a terra che sul mare, attraverso lo sviluppo di una blue economy sostenibile.
«L'UfM - ha dichiarato il vice segretario generale per il Trasporto e lo sviluppo urbano dell'organizzazione, Ihab Fahmy - si unisce agli sforzi della comunità internazionale per promuovere il settore marittimo creando condizioni che favoriscono il dialogo regionale e la cooperazione su progetti e iniziative con un impatto regionale nel Mediterraneo. Trasporto marittimo, commercio e logistica più integrati ed efficienti sono fattori chiave per la creazione di posti di lavoro, dello sviluppo sostenibile e della stabilità regionale».
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