Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
09:14 GMT+1
Filt Cgil, bene il nuovo contratto internazionale marittimi sulle operazioni portuali
Colombai: siamo decisamente contrari alla liberalizzazione delle autorizzazioni del lavoro in autoproduzione nei porti
1 marzo 2018
Commentando la sottoscrizione nei giorni scorsi da parte dell'International Transport Workers' Federation (ITF) e del Joint Negotiatin Group (JNG) del nuovo contratto dei marittimi IBF Framework Agreement per il periodo 2019-2022 in cui è specificato il diritto in esclusiva dei lavoratori portuali di effettuare le attività di lashing e altri servizi di movimentazione delle merci nei porti ( del 23 febbraio 2018), il coordinatore nazionale dei portuali della Filt Cgil, Maurizio Colombai, ha evidenziato che si tratta di «una soluzione condivisa a livello mondiale che va nella direzione di salvaguardare il lavoro dei portuali».
Ricordando che «nel contratto, che copre oltre 200 mila marittimi, si chiarisce il diritto esclusivo dei lavoratori portuali di effettuare le operazioni portuali di movimentazione dei carichi e delle merci nei porti di tutto il mondo», Colombai ha sottolineato che, «come sindacati italiani, siamo decisamente contrari alla liberalizzazione delle autorizzazioni del lavoro in autoproduzione nei porti. Da sempre per noi, come nel contratto di lavoro internazionale del settore marittimo - ha precisato - le operazioni portuali devono essere effettuate esclusivamente da lavoratori portuali. Un'impostazione diversa - ha specificato Colombai - metterebbe seriamente a rischio la sicurezza degli equipaggi, gli equilibri degli organici dei porti e sottrarrebbe i marittimi dalle mansioni relative alla conduzione e all'ordinaria manutenzione della nave».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore