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Anche Assiterminal contraria all'eventuale richiesta UE di recuperare tasse ritenute dovute dalle Autorità Portuali
Becce: sono assai discutibili e ci paiono erronee le accuse mosse recentemente dalla DG Competition UE
20 aprile 2018
Anche l'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal), così come Assoporti, Confetra e altre organizzazioni del settore marittimo-portuale, ritiene sbagliato l'eventuale avvio di una procedura d'infrazione dell'UE contro i porti italiani per il mancato versamento da parte delle Autorità di Sistema Portuale di tasse sulle attività di riscossione dei canoni di concessione svolte dagli enti.
«Sono assai discutibili e ci paiono erronee - spiega il presidente di Assiterminal, Luca Becce - le accuse mosse recentemente dalla DG Competition UE al governo Italiano, minacciando di avviare una procedura di infrazione contro i porti italiani, accusati di concorrenza sleale per mancato pagamento tasse da parte delle Autorità Portuali su introiti relativi a concessioni e autorizzazioni. Senza entrare nei particolari di questa vicenda giuridico fiscale, ma anche dai possibili risvolti politici - precisa Becce - riteniamo comunque inesatto assimilare le Autorità di Sistema Portuale alle imprese private».
«Auspichiamo quindi - conclude il presidente di Assiterminal - che il governo assuma una ferma posizione a tutela della nostra portualità. Rispondendo all’appello lanciato dal presidente di Assoporti e dal presidente di Confetra, siamo altresì disponibili a confrontarci e collaborare su questa tematica con le componenti del cluster portuale, onde tutelare la competitività del sistema portuale italiano».
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