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Il porto di Bruxelles ricorre alla Corte Costituzionale per evitare di essere soggetto all'imposta sulle società
L'ente portuale belga ha anche impugnato la decisione della Commissione Europea presso la Corte di Giustizia dell'UE
9 gennaio 2019
Se ieri la Commissione Europea ha sollecitato l'Italia e la Spagna ad assicurarsi che le rispettive Autorità Portuali nazionali paghino le imposte sulle società così come le società commerciali ( dell'8 gennaio 2018), il porto belga di Bruxelles ha avviato azioni legali per evitare che la Port de Bruxelles, la società che gestisce il porto che è un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, venga assoggettata all'imposta sulle società come imposto dal governo belga su richiesta della stessa Commissione Europea, che prima di sollecitare l'Italia e la Spagna ad applicare l'imposta sulle società alle Autorità Portuali aveva rivolto la stessa esortazione a Belgio, Francia e Olanda ( del 27 luglio 2017).
La maggioranza del capitale della Port de Bruxelles è in mano alla Regione di Bruxelles-Capitale (58,05%) e all'amministrazione comunale di Bruxelles (33,40%) e il restante 8,55% è detenuto principalmente da altre istituzioni locali. La Port de Bruxelles, assieme ad altri porti belgi, aveva impugnato la decisione della Commissione Europea presso la Corte di Giustizia dell'UE, che non ha ancora emesso il suo verdetto. Il quotidiano belga “L'Echo” ha reso noto che ora la Port de Bruxelles ha presentato ricorso presso la Corte Costituzionale belga contro la legge nazionale con cui il Belgio ha adeguato la propria normativa in materia di imposizione fiscale sulle Autorità Portuali accogliendo le richieste della Commissione Europea.
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