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Preoccupazione della British Ports Association per il no della House of Commons all'accordo sulla Brexit
Ballantyne: ministri e funzionari sono ben consapevoli dello sconvolgimento che una Brexit “senza accordo” potrebbe comportare per alcuni porti chiave
16 gennaio 2019
A Londra la Camera dei Comuni, con 432 voti contrari e 202 a favore, ha bocciato l'accordo sul piano di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea concordato dal governo di Theresa May con l'UE. Il Partito Conservatore guidato dalla stessa premier ha espresso 196 voti favorevoli all'intesa per la Brexit e ben 118 voti contrari.
Il pronunciamento della Camera è stato accolto con preoccupazione dall'associazione dei porti britannici: «per più di due anni - ha ricordato oggi l'amministratore delegato della British Ports Association (BPA), Richard Ballantyne - abbiamo discusso delle implicazioni di una Brexit “senza accordo” con ministri e funzionari e sappiamo che sono ben consapevoli dello sconvolgimento che ciò potrebbe comportare per alcuni porti chiave. Anche se sono in atto piani per mitigare alcuni degli aspetti più negativi di ciò - ha rilevato Ballantyne - tuttavia permangono rischi sostanziali per i liberi scambi commerciali e ciò deve essere assolutamente evitato. Inoltre i porti hanno interessi diretti in un'economia stabile e sana. Ormai - ha sottolineato l'amministratore delegato della BPA - siamo molto vicini al giorno dell'uscita e nel settore portuale molti cercheranno rassicurazioni che si troverà il tempo per ulteriori negoziati affinché si eviti che il Regno Unito lasci l'UE a condizioni sfavorevoli».
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