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Primo effetto del coronavirus sull'occupazione nello shipping europeo: Stena Line licenzia 950 dipendenti
La compagnia non esclude ulteriori riduzioni del personale
16 marzo 2020
La temuta prima notizia sul prevedibile duro impatto negativo sull'occupazione nel settore dei trasporti della diffusione nell'Unione Europea del contagio da coronavirus giunge oggi dalla Svezia. La compagnia di navigazione Stena Line di Goteborg, dopo aver comunicato la sospensione dei propri collegamenti marittimi tra la Danimarca e la Polonia ( del 16 marzo 2020), ha annunciato che intende tagliare ben 950 posti di lavoro in Svezia quale misura in risposta all'epidemia che - ha specificato l'azienda - ha avuto notevoli ripercussioni sulle attività di Stena Line nel settore dei passeggeri, ramo di business che - a causa delle restrizioni ai viaggi imposte da diverse nazioni - ha registrato un drastico calo delle prenotazioni. L'impatto - ha precisato la compagnia - è stato particolarmente negativo in Scandinavia, con i trasporti di passeggeri verso Svezia, Danimarca, Polonia, Germania e Lettonia che in questi ultimi giorni sono stati pressoché interamente fermati.
Ricordando di aver fermato da sabato il servizio marittimo Oslo-Frederikshavn e specificando che è previsto che il trasporto di passeggeri non verrà riattivato prima della stagione estiva, Stena Line ha spiegato di aver assunto misure drastiche per ridurre i costi alla luce del nuovo scenario e al fine di assicurare la continuità della propria attività di trasporto merci.
La compagnia ha reso noto che i 950 licenziamenti in Stena Line Scandinavia riguarderanno sia marittimi imbarcati su nove navi di bandiera svedese sia personale di terra che addetti delle filiali Stena Line Travel Group e Retali & Food Services. Inoltre la compagnia ha informato che non esclude la possibilità di ulteriori riduzioni di personale o modifiche alla programmazione o al network dei propri servizi marittimi.
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