Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
13:34 GMT+1
Necessario il pattugliamento delle navi militari nelle aree a rischio pirateria
Lo ha evidenziato il presidente di Assarmatori
1 ottobre 2020
Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha ribadito la necessità della presenta di navi militari nelle aree in cui la navigazione marittima commerciale è messa a rischio dagli attacchi dei pirati. Intervenendo oggi alla cerimonia di apertura dell'anno accademico 2020/21 della Marina Militare Italiana, che si è svolta presso l'Arsenale Militare e Marittimo di Venezia, Messina ha spiegato che, «in uno scenario globale dove le zone a rischio di pirateria per unità mercantili stanno diventando sempre più numerose e dove gli attacchi alle navi stanno diventando man mano più pericolosi e cruenti, la presenza di navi militari nelle acque dove incrociano le più importanti rotte commerciali è per le marine mercantili europee e internazionali di grande sollievo e rappresenta la maggiore garanzia per una navigazione più sicura e tranquilla».
Messina ha sottolineato che la presenza delle navi e degli uomini della Marina Militare rappresenta «il segno tangibile della presenza del nostro Paese a difesa della propria comunità sociale ed economica, di quella che opera direttamente sul mare come di quella che, grazie ai traffici marittimi, contribuisce alla crescita e allo sviluppo propri e dell'intera comunità nazionale». Il presidente di Assarmatori ha evidenziato inoltre come «uno degli aspetti che, accanto al pattugliamento delle aree a rischio da parte delle navi militari, è prioritario nel contrasto ai fenomeni di pirateria è quello del coordinamento con le diverse forze speciali nazionali per rendere sicuri e tutelati i traffici mondiali delle merci e gli equipaggi».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore