Dopo il via libera nei giorni scorsi della Commissione Bilancio
del Parlamento tedesco
(
dell'
11
settembre 2024) e dopo la firma dei patti parasociali avvenuta
in questo fine settimana, ieri nel corso di una riunione aziendale a
Papenburg i rappresentanti del governo federale tedesco e del Land
della Bassa Sassonia hanno comunicato ai dipendenti di Meyer Werft
l'ingresso nel capitale azionario dell'azienda delle due istituzioni
che ne hanno rilevato l'80% circa ed oggi il gruppo navalmeccanico
ha ufficializzato la nuova struttura proprietaria dell'azienda
confermando che governo federale e Land investiranno 400 milioni di
euro in Meyer Werft ed inoltre forniranno garanzie finanziarie per
un importo pari a circa un miliardo di euro ciascuna al fine di
finanziare gli ordini in corso e stabilizzare l'azienda. Inoltre
Meyer Werft ha specificato di aver stipulato tutti gli accordi
necessari anche con gli istituti bancari.
«Il nostro obiettivo - ha evidenziato l'amministrazione
delegato dell'azienda navalmeccanica tedesca, Bernd Eikens,
commentando la conclusione dell'accordo con la parte pubblica - è
condurre Meyer Werft e quindi i suoi dipendenti verso un futuro
sicuro e di successo. Crediamo fermamente - ha precisato - che la
nostra azienda abbia un futuro grazie alla sua tecnologia innovativa
e al suo personale altamente motivato. Siamo fiduciosi che usciremo
assieme da questa crisi più forti e manterremo la nostra
posizione quale una delle aziende leader nel settore della
costruzione navale internazionale». Eikens ha specificato che,
tuttavia, il lavoro «non è ancora finito, anzi - ha
sottolineato - è appena iniziato. Abbiamo sviluppato uno
scenario perseguibile e un piano di ristrutturazione che ora deve
essere attuato».
Confermando che «c'è ancora molto da fare»,
nel corso della riunione aziendale di ieri il ministro dell'Economia
della Bassa Sassonia, Olaf Lies, ha ricordato che le parti sociali
hanno concordato un piano «che comporterà anche
notevoli tagli. Ora - ha aggiunto - percorreremo assieme questa
strada che non è certo facile».
Meyer Werft ha specificato che la crisi finanziaria
dell'azienda, che ha oltre 3.000 dipendenti, è stata
determinata dalle conseguenze della pandemia di Covid-19, della
guerra della Russia contro l'Ucraina e dell'esplosione dei prezzi
delle materie prime. A ciò si è sommato l'effetto dei
pagamenti delle costruzioni navali realizzate dal gruppo che, come
prassi, vengono effettuati per l'80% del totale al momento della
consegna della nave e sino a quel momento l'azienda deve finanziare
la costruzione con prestiti ponte. Meyer Werft ha evidenziato che,
nonostante questa emergenza finanziaria a cui si potrà far
fronte anche grazie alle nuove garanzie statali che sono essenziali
per riportare il gruppo su una rotta stabile, l'azienda ha un
portafoglio di ordini del valore di 11 miliardi di euro sino al
2031.
Infine Meyer Werft ha ricordato che la partecipazione della
parte pubblica al capitale dell'azienda non sarà di lungo
termine essendo obiettivo comune delle parti pubblica e privata di
restituire la proprietà ai privati, e a tal fine l'accordo
prevede un diritto di riscatto concesso alla famiglia Meyer in
precedenza unica proprietaria del gruppo.