- La compagnia di navigazione danese Maersk Line ha deciso di presentare richiesta d'adesione al cartello armatoriale Transpacific Stabilization Agreement (TSA), dal quale era uscito cinque anni fa (inforMARE del 18 agosto 2004). Tale decisione - ha spiegato oggi la compagnia - «giunge dopo che i traffici transpacifici hanno determinato perdite per il settore stimate in almeno tre miliardi di dollari».
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- «Cinque anni fa - ha rilevato il vicepresidente per i servizi transpacifici di Maersk Line, Mikael Jensen - le condizioni del mercato erano molto differenti rispetto a quelle odierne. Maersk Line è convinta che nel mercato sia necessario il ritorno a profitti a lungo termine e, a questo riguardo, ha dimostrato una leadership. È imperativo che i livelli di servizio che includono la capacità delle navi e la frequenza delle rotazioni nel Pacifico non soffrano a causa del continuo deterioramento delle rate di nolo. L'obiettivo della partecipazione di Maersk Line in TSA è quello di sviluppare una piattaforma che consenta ai clienti e ai carriers di trovare una stabilità negli anni a venire, evitando le rilevanti fluttuazioni del 2009».
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- Attualmente al TSA sono associate le compagnie APL, China Shipping, COSCO, CMA CGM, Hanjin Shipping, Evergreen Line, Hyundai Merchant Marine (HMM), Hapag-Lloyd, Nippon Yusen Kaisha (NYK Line), Kawasaki Kisen Kaisha (“K” Line), Yang Ming Line (YML), Mediterranean Shipping Company (MSC), Orient Overseas Container Line (OOCL) e Zim.
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