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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | YEAR XXIV - Number 1/2006 - JANUARY 2006 |
Studi e ricerche
Un rapporto illustra inefficienze e potenzialità del settore trasportistico indiano
Se le infrastrutture di trasporto dell'India non dovessero essere migliorate, l'industria manifatturiera del paese metterebbe a rischio l'efficienza della propria catena delle forniture just-in-time, così come gli investimenti esteri diretti e la crescita del PIL.
Secondo un rapporto di recente pubblicazione, sebbene il settore manifatturiero abbia rappresentato il 27% del PIL indiano nel 2004/05, e stia in gran parte influenzando la crescita del PIL stesso, l'inadeguatezza delle infrastrutture di trasporto ed i loro costi elevati hanno comportato la perdita dell'1-2% della crescita potenziale.
La pubblicazione "Collegamenti in India: sfide ed opportunità dei trasporti" è stata approntata dalla Drewry Shipping Consultants per la NOL ed i suoi bracci operativi APL ed APL Logistics.
Vi si legge: "I costi associati alla movimentazione dei carichi sono tra i più elevati a livello mondiale, attestandosi all'11%, rispetto ad una media globale del 6%".
Ciò, malgrado il fatto che gli oneri di importazione in India siano diminuiti negli ultimi anni, dal 300% al 30%. Ci si aspetta che i dazi indiani calino ulteriormente nei prossimi anni.
La Drewry ha altresì identificato i fattori dei costi e della produttività quali cause della recente limitazione dei flussi in entrata degli investimenti esteri diretti in India all'1% del PIL (che totalizza 4-5 miliardi di dollari USA all'anno), mentre la Cina è stata in grado di attirare più di 10 volte quell'ammontare.
Passando ad una nota positiva, il rapporto descrive nei particolari i progressi che il governo indiano sta facendo nell'affrontare la questione dell'inadeguatezza delle infrastrutture per mezzo di investimenti in strade e ferrovie, nonché coinvolgendo il settore privato, in particolare nello sviluppo portuale.
Ad esempio, le previsioni della Drewry/NOL mostrano un potenziale per gli operatori terminalistici di più del doppio rispetto alla capacità containerizzata presso i porti indiani, da 6 milioni di TEU nel 2004 a 15,2 milioni di TEU nel 2012.
Se ciò si verificasse, finirebbe per pareggiare abbondantemente la crescita dei traffici containerizzati da e per il paese prevista tra 8,4 e 10,8 milioni di TEU entro il 2012 (basandosi sulle previsioni di crescita del PIL tra 4,5% e 7,5% rispettivamente).
(da: Containerisation International, dicembre 2005, pag. 13)
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