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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | YEAR XXII - Number 11/2004 - NOVEMBER 2004 |
Trasporto intermodale
La C.S.I. sul binario giusto
Estesa su due continenti, la C.S.I. (Comunità di Stati Indipendenti), di cui fanno parte 12 paesi membri, è delimitata da quattro linee costiere navigabili, che rappresentano una zona di transito per i carichi dell'Estremo Oriente, una serie di mercati nazionali ed un blocco commerciale affermato. Tuttavia, a dispetto delle enormi risorse naturali, degli esportatori e degli ugualmente famelici importatori di beni di consumo, è ampiamente riconosciuto che debba essere assicurata una capacità portuale "universale", talvolta a detrimento dello specifico sviluppo della containerizzazione.
Il Mar Baltico
La strada e la ferrovia estendono l'hinterland di San Pietroburgo fino a Mosca, alla Russia occidentale e addirittura all'Asia centrale, rendendola così una porta d'accesso assai disputata.
Lo FCT (First Container Terminal) è il fiore all'occhiello della dinamica impresa nazionale NCC (National Container Company) che ha in corso un altro investimento baltico con la Eurogate a Ust-Luga, a circa 110 km di distanza.
Nel contempo, la PetroLesPort, che sta sviluppando infrastrutture specializzate per i contenitori, ha due rappresentanti della tedesca HHLA nel proprio consiglio di amministrazione. Anche se la capacità farà un balzo verso l'alto quando aprirà Ust-Luga nel 2006-2007, gli indicatori di crescita per la Russia e la stessa "capitale del nord" sono buoni e le infrastrutture stanno effettuando investimenti di conseguenza.
Lo FCT è stato costituito nel 1998, incrementando immediatamente la quota di mercato baltica di San Pietroburgo dal 24,3% al 31,7%. Nel 2003, lo FCT ha movimentato 432.951 TEU, cioè l'1,29% in meno rispetto al 2002, un calo giustificato con i provvedimenti di efficienza adottati: l'aumento delle tariffe di controstallia, l'accorciamento dei termini, e la nuova richiesta agli spedizionieri di condurre la propria attività attraverso le linee di navigazione piuttosto che direttamente con il terminal. Alcuni carichi, in effetti, hanno disertato a favore del PetroLesPort e di una piccola infrastruttura presso l'isola di Kronstadt, ma, dopo ulteriori modifiche apportate dallo FCT a novembre, i volumi si sono ripresi, salendo del 12,9% rispetto allo scorso anno fino a 327.472 TEU nei primi otto mesi del 2004.
A giugno del 2003, lo FCT ha inaugurato il riorganizzato Ormeggio 83, integrando due nuove gru STS (bordo-costa) della Konecranes nel sistema di controllo del terminal. Quando non sono attive, le gru, che hanno un raggio di movimentazione del braccio sino a 38,5 metri ed un'altezza di sollevamento di 28 metri, possono essere spostate lungo la banchina mediante un controllo a distanza da terra e la semplice pressione di un pulsante è in grado di far tornare l'attrezzatura alla modalità parcheggio dopo la movimentazione di un contenitore. Un sistema di monitoraggio dei cavi di sollevamento consente alle gru di raddoppiare quasi la propria capacità nominale di 50 tonnellate.
A luglio, lo FCT ha siglato un contratto per quattro nuove straddle carriers Noell da 40 tonnellate, citando la manovrabilità dell'equipaggiamento e velocità superiori ai 30 km/h. Esse saranno consegnate questo autunno. Il terminal ha altresì realizzato un portale web per la clientela.
La PetroLesPort, che ha movimentato 92.438 TEU nel 2003, è un attivo rivale dello FCT. Il terminal, che movimenta containers presso due ormeggi specializzati, ha installato il sistema di gestione dei containers Cosmos, che a detta del direttore commerciale Alexei Tiskin ha fatto segnare uno spartiacque nelle operazioni e nelle relazioni commerciali. Un nuovo varco terminalistico è stato inaugurato a maggio per razionalizzare le consegne e le spedizioni mediante la separazione dei containers dagli altri carichi.
I carichi containerizzati saranno sempre più trattati come un'attività separata con una capacità propria, afferma Tiskin. A novembre è in arrivo una seconda RTG destinata ad un nuovo ormeggio da 290 metri che dovrebbe essere inaugurato a dicembre. Ad aprile del 2005, tre gru a cavaliere bordo-costa Kranbau saranno destinate a quest'ormeggio dalla Unikai della HHLA, andando ad aggiungersi alle attuali due MHCs (gru portuali mobili) da 104 tonnellate della Liebherr ed a due MHCs Kondor. Un quarto ormeggio specializzato (lungo 200 metri) verrà inaugurato a luglio del 2005.
Questa combinazione di acquisizioni di equipaggiamento, nuovo spazio per ormeggi ed altri miglioramenti infrastrutturali, quali l'aumento dello spazio per magazzinaggio ed ulteriore capacità ferroviaria, innalzeranno la capacità dai propri attuali 200.000 TEU a 220.000 TEU all'inizio del 2005, ed assicurerà una capacità annua di 500.000 TEU per il 2010, nel contesto di un piano finalizzato al raddoppio della capacità di carico complessiva del PLP dagli attuali 5 milioni di tonnellate all'anno ai 10 milioni di tonnellate/anno nel 2010.
L'enclave baltica russa di Kaliningrad è divisa dalla Russia e dalla Bielorussia dalla Polonia e dalla Lituania e, dal 1' maggio scorso, è stata assoggettata ad uno speciale regime doganale di transito per qualsiasi consegna al di fuori del territorio, limitando così l'hinterland del porto.
Malgrado le ripetute richieste da parte del porto lituano di Klaipeda in ordine all'istituzione di un treno merci "2K" al servizio di Kaliningrad e Klaipeda, una portavoce di Kaliningrad dichiara: "La situazione non è cambiata. Il porto continuerà ad investire in tutti i settori di carico e non solo nei containers" ha sostenuto. "Questo è un porto universale".
I containers vengono movimentati accanto alla pasta di legno, ai metalli ed ai carichi ro-ro, ma l'ammodernamento delle attività ha tenuto conto delle esigenze di movimentazione dei contenitori. Sono stati realizzati due banchine per un totale di 425 metri, un magazzino di raccolta di 1,17 ettari, 3,9 km di linee ferroviarie di accesso e 3 ettari di aree di sosta asfaltate ed il porto ha installato una nuova gru portuale da 50 tonnellate e due gru portuali da 32 tonnellate, avendo altresì acquisito due elevatori a forca per containers da 42 tonnellate.
L'ammodernamento è stato inserito nel bilancio federale russo nel quadro della Zona Economica Speciale di Kaliningrad, ma, afferma la portavoce, "siamo ancora alle speranze". Tutti i suddetti provvedimenti sono stati finanziati dal porto, per un totale di 4,7 miliardi di dollari USA.
Estremo Oriente
Grazie alla Ferrovia Transiberiana, il cui percorso medio consiste in 11,3 giorni di viaggio da Vladivostock alla Finlandia dopo lo sdoganamento, secondo statistiche rese ad agosto dalle Ferrovie Finlandesi, l'hinterland dei porti russi dell'Estremo Oriente si estende a tutta la Russia ed a molti dei paesi circostanti.
L'importanza di questa costa è stata sottolineata dalla decisione della NCC, lo scorso novembre, di spostarvisi, stipulando un accordo al 50% con la Vladcomport (Porto Commerciale di Vladivostok) per un terminal contenitori specializzato, per un valore annunciato dalla NCC dell'ordine di circa 5 milioni di dollari USA.
Tuttavia, un consorzio internazionale formato dalla P&O Ports, dalla CSX World Terminals e dal VCT (Vostochny Commercial Port) è già sul posto e si sta preparando ad allargarsi. Lo scorso anno, la VICS (Vostochny International Container Services) ha superato il proprio obiettivo di risultati previsti per cui si era impegnato contrattualmente pari a 200.000 TEU, raggiungendo i 204.650 TEU, e, come dichiara la società, adesso ha già movimentato 129.674 TEU nella prima metà del 2004.
L'equipaggiamento specializzato ha avuto una parte importante in questo successo. Un nuovo elevatore a forca da 32 tonnellate della Kalmar è stato consegnato all'inizio del 2004, nell'ambito del programma della VICS per riequipaggiare ed implementare un nuovo regime delle attività inerenti alla importante connessione ferroviaria della Transiberiana. Un altro elevatore a forca simile verrà consegnato presto.
In futuro, i piani della VICS in ordine all'acquisizione di diverse straddle carriers ed alla sostituzione di una delle quattro gru portuali con un'altra di capacità minima pari a 40 tonnellate. La VCS sta altresì programmando l'introduzione di un accesso radio a distanza al database dello scalo per i portuali ed i caposquadra.
L'investimento di capitali nella manutenzione delle infrastrutture e delle attrezzature nel 2003 è consistito complessivamente in oltre 200 milioni di rubli (più di 6,85 milioni di dollari USA) e ha raggiunto i 18 milioni di rubli (617.227 dollari USA) nei primi sei mesi del 2004.
Dal canto suo, la Vladcomport sostiene che la linea principale della Transiberiana inizia a Vladivostock e che la crescita dei volumi containerizzati è del 15% circa.
"Data la crescente dinamica della movimentazione dei contenitori a Vladivostock, il porto persiste nell'ammodernamento del proprio terminal, aumentando lo spazio di magazzinaggio e costruendo altri ormeggi" dichiara il diaprtimento commerciale della Vladcomport.
Per il 2006, la Vladcomport ha in programma, insieme alla NCC, l'incremento della capacità dagli attuali circa 100.000 TEU a 200.000-250.000 TEU, con 400 metri di banchina e 15 metri di pescaggio lungobanchina (rispetto agli attuali 320 metri ed agli 11 metri di pescaggio). Per il 2010, la capacità raggiungerà i 450.000-500.000 TEU, con una linea di banchine lunga sino a 750 metri. Per il 2015, i programmi parlano di 800.000-900.000 TEU, con una linea di banchine di 1,05 km.
L'equipaggiamento programmato comprende nove gru per contenitori sulla banchina, 27 RTGs ed una cinquantina circa di trattori-semimorchi ed il porto ha altresì intenzione di prestare particolare attenzione alla gestione informatica del terminal.
Vladivostock era stato in origine progettato come un capolinea di cabotaggio, ma molte rotte cabotiere hanno una stagione navigabile limitata ed i carichi internazionali hanno raggiunto il 39,3% nel 2003.
Nakhodna spera di raddoppiare i risultati quest'anno, grazie al nuovo tonnellaggio di origine marittima in entrata, alla riorganizzazione del suo terminal contenitori ed all'utilizzazione dell'accesso portuale alla Transiberiana. Nakhodna ha movimentato 13.576 TEU nel 2003, ma ad agosto aveva già ottenuto un aumento del 7% rispetto all'anno precedente, con 8.116 TEU.
Le operazioni containerizzate si sono spostate dall'Ormeggio 4 agli Ormeggi 2 e 3, incrementando il magazzinaggio da 600 a 1.280 TEU; la Fesco sta incrementando la propria capacità sulla sua Linea Diretta Vietnam; ed un nuovo contratto Shanghai-Pusan-Nakhodna apporterà 1.000-1.600 TEU al mese, afferma il dipartimento commerciale. Il nuovo servizio asiatico utilizzerà molto la Transiberiana, col 70% in direzione Russia ed il 30% alla volta dell'Europa.
Il Mar Nero
Dato l'universale aumento dei risultati, il grande miglioramento dei servizi marittimi e l'apertura di un canale del Danubio attraverso l'Ucraina, il Mar Nero è in fase di grande sviluppo.
Odessa ed Illichivsk, in Ucraina, si sono messe assieme per supportare il collegamento ferroviario merci "Viking" alla volta di Klaipeda sul Baltico, tagliando i tempi di viaggio dalle due settimane di guida a due giorni di viaggio, ma il potenziale di trasbordo non dovrebbe essere esagerato, a detta di Andrii Kuzmenko, direttore del terminal contenitori presso il terzo maggior porto per la movimentazione contenitori del Mar Nero.
Egli ritiene che il "naturale hinterland" di Illichivsk sia costituito dall'Ucraina e dalla Moldavia, e che la crescita del 2003 sino a 152.000 TEU "sia per lo più dovuta alle importazioni in Ucraina", unitamente ad alcuni incrementi nelle esportazioni.
"La Russia cercherà di spingere tutti i propri carichi attraverso Novorossiisk" afferma Kuzmenko, ma aggiunge anche che Illichivsk ciononostante si aspetta di movimentare circa 200.000-210.000 TEU quest'anno. "Dato che l'Ucraina rappresenterà sempre il 60-70% dell'intero traffico del Mar Nero (Istanbul esclusa) è assolutamente naturale che alcuni volumi di trasbordo per la Bulgaria, la Romania, la Georgia e la Russia meridionale siano movimentati qui".
Nelle intenzioni c'è un programma di sviluppo a lungo termine, per un totale stimato in 330 milioni di dollari USA, finalizzato ad incrementare la capacità produttiva containerizzata di Illichivsk dai circa 150.000 TEU di oggi a 3,5 milioni di TEU nel 2014, mentre la movimentazione di contenitori è concentrata in un complesso specializzato, fase dopo fase.
Attualmente, i containers sono movimentati presso gli Ormeggi 5 e 6, ma, nel contesto della Fase 1 del "Programma 4M", gli Ormeggi 3 e 4 saranno ridedicati dalla movimentazione di metalli alla movimentazione di contenitori. I lavori in loco sono già in corso: si sta demolendo un grosso magazzino e si sta predisponendo l'asfaltatura del terreno.
Nel corso della Fase 2 si assisterà alla riorganizzazione dell'Ormeggio 1 (dove attualmente si movimentano metalli) per la movimentazione di contenitori, mentre i metalli saranno trasferiti agli Ormeggi 7, 8 e 9.
Nell'ambito della Fase 3, l'Ormeggio 2 verrà convertito, completando la conversione dell'intera penisola e concentrando l'area operativa del parco portuale di attrezzature specializzate nella movimentazione di containers.
Illichivsk quest'anno ha comprato due straddle carrier Kalmar di seconda mano dopo una completa revisione e ha in programma l'acquisto di altre tre straddle carriers, le prime di molte, a detta di Kuzmenko.
La Fase 4 consiste nella costruzione di un complesso "avamporto" al di fuori degli attuali varchi portuali, compreso lo spazio per operazioni logistiche: cinque ormeggi in più per un totale di 1,38 km di banchina ed un pescaggio di 14,5 metri.
Nel corso della fase 5, quell'area verrà ampliata di altri due ormeggi, ciascuno lungo 300 metri con un pescaggio di 16,5 metri. Il programma, a detta di Kuzmenko, sarà finanziato con risorse proprie del porto, con l'eccezione della partecipazione della EBRD ad un progetto collaterale, vale a dire un nuovo sviluppo degli Ormeggi 7-9 per la movimentazione dei metalli.
Attualmente, la normativa ucraina non prevede la privatizzazione dei porti, ma esiste una formula di compartecipazione per gli operatori stranieri od internazionali, ad esempio mediante il leasing. Perciò, anche se la norma non è stata modificata, non vi sono barriere allo sviluppo attraverso partecipazioni, afferma Kuzmenko, che aggiunge: "Se alcuni operatori terminalistici volessero collaborare, noi ne saremmo molto lieti".
Sebbene sia più grande di Illichivsk, anche Odessa è un "porto di confine", dichiara il capitano Dirk Batterman, amministratore delegato della HPC (Hamburg Port Consulting), operatore dell'infrastruttura containerizzata di Odessa. "Non vi è nessun vero hub nel Mar Nero: gli hubs sono nel Mediterraneo".
Ciononostante, a suo giudizio l'area sta crescendo bene dal punto di vista economico, come mostrano le cifre. Lo squilibrio commerciale cresce con i volumi, nell'ordine di due/tre vuoti per ogni pieno in esportazione, mentre le importazioni sono al 99% pieni".
La HPC ha acquisito quattro nuove impilatrici nel corso dell'ultimo anno, in gran parte negli ultimi sei mesi - tre nuove Fantuzzi ed una Belotti - e ha acquistato una seconda gru STS Liebherr da 40 tonnellate, mentre l'esistente gru Mitsubishi da 30,5 tonnellate è stata rinnovata. Non tutto è hardware: anche il software è sulla lista della HPC. La società sta attualmente contrattando la fornitura di terminali-dati radio portatili per l'uso a distanza da parte degli stivatori. "Qualcosa come 12-15 dei nostri clienti sono già connessi".
Le previsioni ufficiali dicono che i porti dell'Ucraina movimenteranno 1 milione di TEU nei prossimi due anni - dagli attuali circa 350.000 TEU - e 10 milioni di TEU in dieci anni, ma Batterman pensa che la crescita sarà più graduale, in particolar modo dal momento che egli ritiene che i risultati della prima metà del 2004 siano ammontati a 90.000 TEU. "Mezzo milione di TEU in più (nel 2004) potrebbero essere un risultato realistico" aggiunge.
Presso il terzo porto containerizzato dell'Ucraina, Mariupol, la "crisi dei containers" del 2002 è terminata, dato che i volumi nel 2003 hanno fatto segnare un aumento del 23,55% sino a 10.398 TEU (127,1 tonnellate) e che per il 2004 ci si aspetta che i volumi containerizzati superino le 140.000 tonnellate, afferma il dipartimento commerciale.
Il porto dispone di due ormeggi specializzati con un pescaggio lungobanchina di 9,5 metri, equipaggiati con tre gru a cavaliere Kondor da 40 tonnellate e 15 elevatori a forca da 25 tonnellate.
Malgrado nel 2003 sia arrivato dopo Costanza, Odessa ed Illichivsk per quanto attiene la movimentazione di containers (con una crescita del 50% sino a circa 88.500 TEU), lo scalo russo di Novorossiisk punta alla celebrità, segnatamente dopo l'inaugurazione a maggio dell'ultima infrastruttura della NCC, il Nutep, un'associazione al 50% con il gruppo Ruscon-Delo.
Il Nutep è entrata in funzione con un ormeggio da 255 metri, con pescaggio di 11 metri ed equipaggiato con due gru STS Kocks da 35 tonnellate, tre impilatrici Ferrari 278.5 ed una flotta di elevatori a forca Toyota da 2,5 tonnellate più alcuni trattori Terberg con sei semirimorchi. La capacità sarà di 70.000 TEU nel corso della Fase 1, ed alla fine dovrebbe raggiungere i 600.000 TEU.
Imperterrito, il NSCP (Scalo Commerciale Marittimo di Novorrosiisk) ha acquistato quest'anno due impilatrici e sei trattori Terberg. Un complesso per contenitori è stato costruito dietro l'Ormeggio 16, che è stato predisposto per la movimentazione di tali unità. Vi sono state immesse due gru Gottwald da 100 tonnellate, unitamente a quattro MHCs da 63 tonnellate, al servizio delle linee ferroviarie su banchina, dichiara il direttore marketing dello NCSP, sottolineando il desiderio del terminal di incrementare l'efficienza e l'intensità del lavoro.
Ma le principali questioni davvero sono rappresentate dalle attrezzature e dalla velocità lavorativa? Il Nutep ha sottratto la Blue Container Lines e la CMA CGM allo NSCP e dalla fine di agosto la MSC scala al Nutep con una nave da 1.800 TEU. Dopo lo spostamento, l'ufficio locale della CMA CGM ha dichiarato che la "offerta" di equipaggiamento e l'efficienza di movimentazione del Nutep hanno rappresentato l'attrazione, sebbene abbia poi sostenuto che lo spostamento non è da considerarsi definitivo.
Tuttavia, Batterman cita l'interferenza delle dogane (specialmente quelle russe) come uno dei principali disturbi all'efficienza e minimizza il potenziale del treno Viking, il cui supporto è "assai politico". Sebbene il treno richieda due giorni per raggiungere Klaipeda, "è ancora più conveniente per le linee di navigazione mandare le grosse navi a Rotterdam, Anversa od Amburgo".
Il dipartimento commerciale di Mariupol concorda sul fatto che altri ostacoli all'efficienza siano all'opera, sottolineando la differenza di 300 dollari USA tra Mariupol ed il porto russo di Taganrog quando si parla di tariffe ferroviarie per le tratte successive a quella marittima. "Gli sforzi fatti per attirare i flussi extra di carichi debbono essere organizzati in tandem con gli organismi competenti".
La decisione di molti vettori internazionali di includere Novorossiisk nei propri orari ed il calo del 21,96% del tonnellaggio di Mariupol nel 2003 (sebbene i TEU siano aumentati dello 0,14%) non coincidono, aggiunge la stessa persona. "Gran parte di quei containers vanno in Kazakhstan nonché in altre destinazioni di transito, mentre in un passato non remoto essi passavano da Mariupol".
Così come accade per Taganrog, malgrado le tariffe ferroviarie, il porto russo non è certamente un investitore in capacità containerizzata. "Ogni sei giorni circa, entrano in porto due linee di navigazione, ma non c'è un orario esatto. Non è un vero e proprio terminal contenitori" dichiara il dipartimento commerciale. "E' un porto universale".
Nel contempo, la privatizzazione mediante concessioni in leasing, che potrebbe dare un impulso all'investimento in containerizzazione presso il porto georgiano di Poti, è stata intrapresa in modo stabile, grazie allo spodestamento del presidente Eduard Shevardnadze lo scorso anno ed il conseguente mutamento della gestione portuale. "Non siamo in grado di movimentare le panamax, ma le navi di raccordo possono venire da noi" afferma una fonte portuale. "I volumi sono costantemente in aumento, ma non esistono piani per lo sviluppo".
Un operatore trasportistico di Poti aggiunge che c'è un gran bisogno di investimenti - con tre gru da 40 tonnellate di età sconosciuta ancora in attività - ma il problema sarà quello di "trovare un investitore che voglia mettere una notevole quantità di soldi in un mercato che si muove a rilento".
Attraversamento del Caspio
Ad est della Georgia, il Caspio è un potenziale crocevia commerciale, e lo NCC spinge i transiti nord-sud attraverso il suo CCT (Caspian Container Terminal) presso il porto di Astrakhan/Olya ed il Traceca (Corridoio Trasportistico Europa-Caucaso-Asia) - che costituisce sia un progetto Tacis dell'Unione Europea, sia un'organizzazione di 12 paesi - che spinge l'est-ovest.
La direttrice attraverso l'Iran ed il Caspio alla volta della Russia e dell'Europa è tre volte più breve di quella attraverso il Canale di Suez, afferma lo NCC nello spiegare il proprio investimento nel Caspio. Il CCT noleggia l'Ormeggio 3 ad Olya, con un'attività potenziale di 28.000 TEU; esso è equipaggiato con una gru da banchina Kondor da 40 tonnellate, una sollevatrice laterale Kalmar da 42 tonnellate e due elevatori a forca Bosch da due tonnellate. Una diramazione ferroviaria è stata inaugurata alla fine di luglio e la prima spedizione commerciale - consistente in 43 contenitori di carta per l'Iran - è avvenuta il 31 agosto.
Al contrario, la Murphy Shipping, agente locale della Maersk e proprietaria-investitrice di un nuovo magazzino recintato a Baku, si vede arrivare carichi dall'ovest più via Poti, dove la Maersk rappresenta il principale operatore di contenitori, che via Caspio. Il trasporto containerizzato non è mai "decollato" davvero sul Caspio, afferma Bob Torrance, consulente e consigliere commerciale del gruppo Murphy, aggiungendo che le infrastrutture containerizzate di Baku "non sono molto utilizzate".
Di conseguenza, l'infrastruttura della Murphy, dotata di connessioni ferro-stradali, si sta equipaggiando con elevatori a forca Komatsu adattabili, trattori per pallets ed una MHC da 40 tonnellate. Il sistema Multifreight della SCS movimenta il lato spedizioni/trasporti marittimi, mentre il sistema informatico di localizzazione Clandestine si occupa della gestione dei magazzini, e Torrance lo loda, affermando che si tratta di un sistema assai flessibile. "Una società logistica terza può dialogare con un produttore di vestiario un giorno, con un produttore di cuscinetti a sfere il giorno dopo, e con una società del settore petrolifero il giorno ancora successivo". La Murphy ha consegnato la maggior parte delle tubature relative al progetto di oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan della BP, aggiunge Torrance.
"Non vi è nulla che non siamo in grado di movimentare" afferma Torrance. "Anche se supera le 40 tonnellate, possiamo sempre noleggiare una gru sul posto". Tuttavia, ha aggiunto, data la presenza al terminal di due rampe infossate, le esigenze di sollevare carichi sono ridotte.
Malgrado abbia minimizzato circa il potenziale containerizzato del Caspio, Torrance ammette che il riempimento del magazzino è stato veloce, con i suoi 2,1 ettari di magazzini già pieni al 75% di merci non sdoganate e "10 offerte molto serie" in attesa che l'infrastruttura venga adattata alle procedure di sdoganamento. Quale primo terminal dell'Azerbaijan dotato di magazzini doganali, "esso offre al governo ed alle autorità doganali l'opportunità di far sì che l'Azerbaijan diventi la porta d'accesso per i traffici internazionali dell'intera regione del Caspio" afferma.
Il porto di Aktau, nel Kazakhstan, spera di competere e collaborare sia con Baku che con Olya, attirando volumi nord-sud ed est-ovest costituiti non solo da containers ma anche da esportazione di petrolio kazache e prodotti metalliferi kazachi e degli Urali russi.
Lo scorso 3 giugno è stato siglato un protocollo congiunto sullo sviluppo del trasporto containerizzato Druzhba-Aktau-Baku-Poti tra le Temir Zholy (ferrovie kazache), il Porto di Aktau, l'Amministrazione Ferroviaria Municipale di Urumchi ed imprese di trasporto russe e kazache.
Lo sviluppo ed il rinnovo delle attrezzature degli ultimi anni hanno lasciato in eredità ad Aktau una capacità diversificata in grado di movimentare sino ad 1,5 milioni di tonnellate di contenitori, carichi generali e rinfuse all'anno, e sino ad 8 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi.
Gli attuali servizi ro-ro collegano Aktau con Baku, Anazali ed Astrakhan/Olya, mentre presso il nuovo complesso per traghetti, i carri ferroviari vengono caricati e scaricati sui traghetti del Caspio, offrendo una connessione occasionale Aktau-Makhachkala nel 2004, oltre ad una possibile connessione Aktau-Amirabad in futuro.
Gli esperti hanno stimato il potenziale delle direttrici abilitate al trasporto ferroviario - dalla Cina a Baku via Alashankoi/Druzhba ed Aktau; dal Golfo Persico agli Urali russi via Iran ed Aktau; infine, da Poti all'Afghanistan via Baku, Aktau e Serhetabad/Termez - in 10.000-15.000 TEU annui.
Ci si aspetta che anche la necessità di carichi umanitari in Afghanistan, lo sviluppo dinamico della Cina, l'avvio e la realizzazione di progetti presso il SEZ di Aktau e l'atteso inizio dello sfruttamento commerciale di un campo petrolifero marino nel Caspio da parte della Agip KSO (nel 2008) diano impulso ai trasporti containerizzati attraverso Aktau.
Tuttavia, il potenziale del Caspio presenta alcuni limiti, avverte Ludmila Trenkova, segretario generale del Traceca. "La containerizzazione e la logistica ad essa associata, l'acquisizione e la manutenzione dei containers, lo sviluppo dei terminal contenitori e così via sono, con poche eccezioni, ad un livello relativamente basso".
Il petrolio e le risorse naturali non adatte alla containerizzazione costituiscono le più importanti esportazioni della regione, e la mancanza di accesso al mare aperto è, a suo giudizio, un'altra ragione della "arretratezza della containerizzazione" della regione.
Tuttavia, i beni di consumo sono generalmente costituiti da importazioni ed è più vantaggioso trasportarli in contenitori, date le condizioni necessarie, afferma la Trenkova.
A gennaio e febbraio del 2003, la Traceca ha concesso 2 miliardi di euro per la fornitura di equipaggiamento marittimo e per il relativo addestramento a Baku, Aktau e Turkmenbashi. Nel contempo, il riattamento delle autostrade che attraversano l'Armenia, l'Azerbaijan e la Georgia prosegue dal 2002. La prossima riunione della commissione governativa internazionale del Traceca è fissata per novembre del 2005.
Un progetto da 2,5 milioni di euro del Traceca nel 1998-99 era mirato al rinnovamento delle infrastrutture dei porti di Baku e Turkmenbashi, con l'intento esplicito di migliorare i trasporti containerizzati.
I lavori edili presso il Porto di Turmenbashi hanno riguardato la costruzione o il riattamento di strade, pavimentazioni ed edifici nonché nuove recinzioni ed illuminazione. L'edificio in precedenza destinato all'amministrazione ed al controllo è stato ristrutturato in modo che il suo piano terra venisse destinato all'utilizzazione quale terminal contenitori/traghetti.
A Baku, un magazzino è stato adattato alle operazioni containerizzate ed è stato assicurato l'addestramento al terminal contenitori, mentre sono stati recuperati gru, elevatori a forca e trattori, oltre alla effettuazione di lavori sulla superficie. La Caspian Shipping Company si è fatta riattare quattro traghetti.
Tuttavia, quel progetto è stato ultimato nel 1999 ed una fonte del terminal contenitori di Baku ha dichiarato che poi negli ultimi anni non ha avuto luogo alcuno sviluppo, fatta eccezione per il magazzino della Murphy.
E' improbabile che le infrastrutture containerizzate dedicate diventino la norma nei porti della C.S.I. in breve tempo, ma i porti universali non sono nulla se non sono flessibili; perciò, saranno sempre accolti favorevolmente i miglioramenti fatti per adattarli alle loro peculiari esigenze ed alle condizioni di mercato.
(da: CargoSystems, ottobre 2004)
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