|
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | YEAR XXV - Number 1/2007 - JANUARY 2007 |
Studi e ricerche
Orari dei vettori ancora in disordine
Secondo l'ultima analisi della Drewry Consultants sugli orari dei vettori marittimi, relativa al periodo aprile-settembre 2006, solo il 52% di tutte le navi monitorate arriva a destinazione il giorno stabilito (o il giorno prima).
Ciò è in marcato contrasto con il 55% fatto registrare nella prima metà dell'anno, quando Maersk Sealand, P&O Nedlloyd, CP Ships, Hapag-Lloyd, Grand Alliance e New World Alliance erano nel bel mezzo della fase di modifica dei propri orari.
Commentando questo scadimento, Philip Damas, direttore ricerche della Drewry, lamenta: "Non è ciò che ci aspettavamo.
Quando abbiamo rilasciato i nostri risultati inerenti alla prima metà dell'anno, tutti quanti avevano detto che si trattava di un periodo eccezionalmente brutto per cominciare ad effettuare test in mare.
Chiaramente, le cose non stavano così".
Il giorno stabilito di arrivo è definito dalla Drewry come quello preannunciato due settimane prima della data di partenza di ogni nave.
La percentuale delle navi in arrivo il giorno dopo quello stabilito è stata del 21%, quella delle navi che arrivano due giorni dopo è stata dell'8%, mentre un altro 5% è arrivato tre giorni dopo.
La maggiore responsabilità in relazione all'abbassamento della media spetta ai porti della costa orientale del Sudamerica.
Il vettore marittimo con le migliori prestazioni in questo senso, con un'affidabilità quasi del 100%, è stata la Matson, mentre il peggiore è risultata la MCS-Maritime Carrier Shipping.
Nell'ambito dei traffici est-ovest, i migliori vettori - risultati in orario con più del 95% delle navi - sono stati la Hatsu Marine e la Italia Marittima (che fanno parte entrambe della Evergreen), nonché la Safmarine e la Maersk Line.
Le peggiori sono risultate la CSCL, con il 37%, e la MSC, con il 41%.
Ventuno dei 65 vettori monitorati hanno mostrato un'affidabilità degli orari minore del 40%.
I caricatori, a quanto pare, nei propri programmi di ordinazione dovranno ancora tener conto di tempi di consegna maggiori di quanto sarebbe necessario.
(da: Containerisation International, dicembre 2006, pag. 13)
|